L'obiettivo principale di questa presentazione è quello di fornire una panoramica dei risultati più rilevanti che sono stati finora raggiunti nel campo della base cerebrale del bilinguismo con tecniche di neuroimaging. Trarremo poi le dovute conclusioni di fronte agli studi fatti.
La questione del linguaggio e il meccanismo cerebrale sottostante diventa più intrigante quando si considera la capacità unica del cervello umano di acquisire, memorizzare e utilizzare più di una lingua. La maggiore facilità con cui i bambini, rispetto agli adulti, acquisiscono una seconda lingua è indiscutibile.
Ricerche di neuroimaging sono state specificamente indirizzate alla questione dell'organizzazione cerebrale di più lingue; in particolare, sul ruolo potenziale delle variabili che possono agire sulle rappresentazioni linguistiche bilingui, vale a dire, l'età di acquisizione della seconda lingua, il livello di competenza, la quantità di esposizione ad una determinata lingua.
Tutte queste variabili influenzano le modalità del coinvolgimento celebrale e sono responsabili per la modificazione delle funzioni nella rappresentazione celebrale delle lingue.
Oggi c'è una grande quantità di informazioni riguardo l'organizzazione celebrale sottoposta a stimoli in più lingue e ciò che media i loro processi. Sappiamo che due lingue sono rappresentate in modo simile a livello cerebrale e che l'acquisizione delle lingue in tenera età li rende molto comparabili coinvolgendo gli stessi livelli di substrati neurali. Sappiamo anche che il bilinguismo induce cambiamenti neurali su alcune regioni del cervello; questi arricchimenti, rendono plastiche le funzioni neurali migliorando le funzioni cognitive. Questi cambiamenti sono anche responsabili di una naturale protezione verso il declino cognitivo e la demenza.
Ricerche di neuroimaging sono state specificamente indirizzate alla questione dell'organizzazione cerebrale di più lingue; in particolare, sul ruolo potenziale delle variabili che possono agire sulle rappresentazioni linguistiche bilingui, vale a dire, l'età di acquisizione della seconda lingua, il livello di competenza, la quantità di esposizione ad una determinata lingua.
Tutte queste variabili influenzano le modalità del coinvolgimento celebrale e sono responsabili per la modificazione delle funzioni nella rappresentazione celebrale delle lingue.
Oggi c'è una grande quantità di informazioni riguardo l'organizzazione celebrale sottoposta a stimoli in più lingue e ciò che media i loro processi. Sappiamo che due lingue sono rappresentate in modo simile a livello cerebrale e che l'acquisizione delle lingue in tenera età li rende molto comparabili coinvolgendo gli stessi livelli di substrati neurali. Sappiamo anche che il bilinguismo induce cambiamenti neurali su alcune regioni del cervello; questi arricchimenti, rendono plastiche le funzioni neurali migliorando le funzioni cognitive. Questi cambiamenti sono anche responsabili di una naturale protezione verso il declino cognitivo e la demenza.
Chi è Daniela Perani?
Medico, Specializzata in Neurologia e Radiologia, Professore Ordinario di Neuroscienze, Università Vita-Salute San Raffaele, Milano, Italia. Coordinatrice di diversi Progetti Nazionali ed Internazionali di Ricerca in Neuroscienze e Neurologia. Le sue ricerche si indirizzano agli studi molecolari e strutturali delle malattie neurodegenerative con tecniche di neuroimmagine PET e MRI, e alle neuroscienze cognitive con studi dei correlati funzionali del linguaggio, dei sistemi di memoria, del controllo esecutivo e della percezione della musica attraverso le tecniche di neuro immagine, in particolare fMRI. E’ autrice di numerose pubblicazioni scientifiche con alto impact factor.
Medico, Specializzata in Neurologia e Radiologia, Professore Ordinario di Neuroscienze, Università Vita-Salute San Raffaele, Milano, Italia. Coordinatrice di diversi Progetti Nazionali ed Internazionali di Ricerca in Neuroscienze e Neurologia. Le sue ricerche si indirizzano agli studi molecolari e strutturali delle malattie neurodegenerative con tecniche di neuroimmagine PET e MRI, e alle neuroscienze cognitive con studi dei correlati funzionali del linguaggio, dei sistemi di memoria, del controllo esecutivo e della percezione della musica attraverso le tecniche di neuro immagine, in particolare fMRI. E’ autrice di numerose pubblicazioni scientifiche con alto impact factor.